Parola di spazzacamino: un utilizzo intelligente della legna consente una buona resa del fuoco, evita un eccessivo deposito di fuliggine, catrame e condense acide nella canna fumaria.
Per ottenere il massimo, dal punto di vista energetico ed ecologico, è chiaro che sia necessario impiegare dei
camini e delle canne fumarie costruite da professionisti e utilizzare sempre comignoli di produzione industriale, affidabili, privilegiando la parte tecnica/funzionale e non la parte estetica.
Come scegliere la legna giusta? Ecco una breve indicazione della legna migliore per tipo e valore della resa.
Carpine – Quercia (Ottima)
Frassino – Acero (Molto Buona)
Betulla – Olmo – Faggio (Buona)
Leccio – Cerro
- Utilizzare sempre legno secco: il legno umido brucia male, e il vapore acqueo trasporta prodotti condensabili come l’acido acetico, l’alcool, alcool metilico e i catrami che favoriscono le incrostazioni ostruendo le canne fumarie.
- La legna per essiccare: consigliamo di tenerla accatastata per un anno all’aperto, proteggendola con una semplice tettoia, possibilmente esposta al vento.
- Evitare l'utilizzo della legna resinosa (Abete – Pino – Cipresso): oltre ad essere scoppiettante, aumenta le incrostazioni.
- Vietato bruciare scarti di lavorazione di legno verniciato, legno trattato, compensato.
- Evitare di utilizzare legna verde: per bruciare, perde la sua energia perché deve far prima evaporare l’umidità in eccesso; inoltre crea, in tempi brevi, uno strato di catrame cristallizzato aumentando la percentuale di rischio di prender fuoco.
- Se la canna fumaria prende fuoco, niente panico: chiudete immediatamente le prese d’aria. Soffocare il fuoco, ma se persiste chiamare i vigili del fuoco.